ZION

SFATARE I MITI

A volte nella vita si vanno a ricercare dei limiti.

Limiti fisici, limiti psicologici, limiti sociali.

Zion è uno di questi ultimi. Un posto famoso, ma solo ad un certo “livello”. Un bel posto indubbiamente. Ma ne conosco decine di più belli.

Un posto con grandi pareti, dove tutto è duro e sostenuto, ma altrove ce ne sono altrettanti. Qua la roccia è discreta: un’arenaria poco lavorata e molto verticale. Non si sfalda, almeno non sempre. Gli appigli, quando ci sono, sono spesso pieni di sabbietta fine che a pulirla si riforma. L’arrampicata è quasi sempre un bel ravano. Conosco decine di posti dove tutto è più bello.

Ma arrampicare a Zion non è come arrampicare in uno di quei posti.

Anche se non fai le vie dure, anche se non ti restano dentro che bestemmie e sbuffi ad ogni passaggio ecco che si lo puoi dire:

ho arrampicato a Zion!

Ho messo anche questa tacca sul manico del fucile. Un’altra figurina. Una super valida! Cosa non fa la fama di un posto. Ti fa viaggiare 24 ore, cambiare 3 aerei per arrivare in un posto e poi passare il tempo in sosta a dire che belle le vie del Grill.

Resta la soddisfazione di esserci stato. Di esser uscito dalle vie.

Ma forse non ho più gli anni per accontentarmi di questo.

Dopo 30 anni di alpinismo e 1000 e passa salite su roccia le figurine non bastano più.

A Yosemite quando arrivavo in sosta distrutto pensavo solo: che figata!

Come in altre decine di posti al mondo che ho avuto la fortuna di vedere.

A Red Rocks l’arenaria e il panorama ti lasciano estasiato ad ogni tiro, ad ogni passo.

Da Montserrat dopo 5 giorni di pioggia battente senza aver fatto nulla son partito verso casa entusiasta con solo la voglia di tornare e provare.

Qua mi rendo conto che è solo il duro per il duro …. Per dire: ho fatto.

Ecco si la linea. Le linee di Zion sono notevoli. La fessurazione verticale della roccia crea linee da brivido. Potresti mangiartele con gli occhi. Ma qua non si fa merenda.

Forse mi manca il livello.

Ma bello e brutto non hanno livello.

Bela rampa (Paklenica) è magnifica. Anche se la fai slegato e in scarpe da ginnastica sono 200 metri di calcare che danno un senso al verbo arrampicare.

Qua è un’altra cosa.

Qua magnifico è, finita la via, scendere.

30 aprile 2010

Questa voce è stata pubblicata in VIAGGI. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento